COS’È IL PET OFFICE

pet office secondo Nicola Melillo

Nicola Melillo Animal Manager aiuta le aziende, attraverso il pet office, a migliorare i luoghi di lavoro, creare spazi sociali, il nido per i figli dei dipendenti, rispettare le diversità. E’ importante per le aziende che l’ufficio o la fabbrica sia un posto socialmente etico. Fa parte di questo trend mondiale anche essere aziende pet-friendly. Ciò significa permettere di portare il cane in ufficio e diverse aziende anche in Italia hanno aggiunto al loro welfare aziendale questa pratica.

LE RICERCHE

il pet office secondo la scienza

Per la Giornata mondiale del cane in ufficio , il 21 giugno, iniziativa nata da Pet Sitters International e nota internazionalmente con il nome di Take Your Dog To Work Day, viene diffusa anche una prima ricerca che ha quantificato i benefici delle presenza dei cani in ufficio. Promossa dal programma Purina Human-Animal Bond Studies, condotta dall’University of Lincoln (UK)  ha messo in luce come le persone che portano spesso il proprio cane in ufficio siano più soddisfatte (+22%) delle loro condizioni di lavoro rispetto a chi lo lascia a casa. Ad aumentare sono anche la concentrazione sul proprio lavoro (+33,4%), la dedizione (+16,5%), la soddisfazione nella gestione casa-lavoro (+14,9%) e la qualità di vita lavorativa (+16,9%).

I LUOGHI COMUNI

C’è un luogo comune molto diffuso su questo tema: portare i cani sarebbe una fonte di distrazione.  La ricerca prova a smentirlo: le persone sarebbero più concentrate (+33,4%) e dimostrerebbero una maggiore dedizione (+16,5%). E’ effettivo quindi un aumento generale del 14,4% nell’attaccamento verso la propria professione. Ciò suggerirebbe come la presenza in ufficio di un cane possa aumentare la motivazione e l’attenzione nel fissarsi degli obiettivi. Dati che sembrano confermare i benefici che le aziende potrebbero avere se diventassero pet-friendly. Infatti, i dipendenti potrebbero diventare più coinvolti e produttivi. Le aziende potrebbero ridurre i costi di recruiting evitando la perdita dei propri talenti. L’agenzia di animali addestrati mira ad alzare le percentuali delle aziende pet-friendly.

I BENEFICI PER GLI ANIMALI

Un ufficio pet-friendly ha un impatto positivo anche sui cani. Infatti, molti sono lasciati da soli per lunghi periodi di tempo. I problemi che derivano dall’essere separato dal proprio padrone sono considerati tra le principali “minacce” per il benessere del cane. Spendere più tempo insieme durante la giornata, aiuterebbe quindi a rafforzare il legame tra pet e proprietario. L’Animal Manager aiuta nelle procedure di inserimento degli spazi all’interno delle aziende.

La ricerca inglese trova ulteriore conferma anche in un’indagine condotta da InfoJobs. Afferma che il 75% dei lavoratori con un animale domestico si dichiara favorevole a portarlo in azienda. Di questi ben il 37% vorrebbe poterlo fare ogni giorno. Il 16% invece si accontenta di qualche giorno/ora a settimana. Da anni si parla di pet therapy e del valore che avere accanto un animale domestico abbia nelle vite delle persone. Ma se ormai è un concetto sdoganato in strutture come ospedali o centri educativi, da poco si sta iniziando a diffondere questa cultura anche nel mondo del lavoro. Sempre più dipendenti infatti vorrebbero avere la possibilità di portare il proprio amico peloso in ufficio.

PERCHÉ PORTARE IL CANE IN UFFICIO

Sono molte le ragioni per le quali gli italiani vorrebbero avere il proprio animale in ufficio. Al primo posto troviamo la convinzione che porti allegria (43%). Al secondo che contribuisca a migliorare la giornata lavorativa (31%). Infine che faciliti la socializzazione con i colleghi. Non solo, per il 38% è addirittura da considerarsi un benefit che l’azienda dovrebbe mettere a disposizione dei dipendenti. Consentirebbe a chi vuole un quattro zampe di realizzare finalmente il suo sogno. In questo modo infatti avrebbe le condizioni per potersene prendere cura (10%). Ma se i dipendenti sono favorevoli a una sorta di pet therapy da ufficio, il vero problema sono le aziende. Ben il 91%, per ora, non ammette l’ingresso di animali e soltanto il 7% ha una policy strutturata per poterli accogliere con regolarità. Una piccola parte infine (2%), prevede questa possibilità ma solo come eccezione una o due volte all’anno.

COSA DICONO GLI ESPERTI

“Se si sapesse che c’è un semplice modo per aumentare la soddisfazione lavorativa grazie a un semplice intervento organizzativo, le persone sarebbero molto interessate a saperne di più. I risultati della nostra ricerca mostrano come non solo la presenza dei cani sul luogo di lavoro non costituisca una distrazione (una paura confessata da alcuni intervistati coinvolti in alcuni nostri precedenti lavori), ma anche come questa abbia il potenziale di migliorare la concentrazione del dipendente e probabilmente anche la sua produttività. Le aziende più innovative – commenta Daniel Mills, Professore di Veterinary Behavioural Medicine, Direttore The Animal Behaviour Clinic alla University of Lincoln e uno degli autori della ricerca insieme con la dottoressa Sophie Hall – dovrebbero valutare molto seriamente le condizioni più adatte per permettere la presenza dei cani sul luogo di lavoro”.

IN ITALIA

il pet office in Italia

Capofila in Italia, con il progetto Pets at Work Alliance che esiste ormai da molti anni, è Purina. In Italia, nella sede centrale di Assago (Milano) e poi anche gli uffici del centro produttivo di Portogruaro (Venezia) si può andare al lavoro con il cane. L’idea ha contagiato anche Zoetis Italia, diventata azienda pet-friendly, aprendo le porte dei suoi uffici ai cani.

La presenza in ufficio del diffusore di feromoni di appagamento o il collare fatto indossare direttamente al cane favorirà la calma e la tranquillità.

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Nicola Melillo
Animal Manager

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